SARA’ LA SANITA’ PUBBLICA IL NUOVO COMPETITOR DELLA SANITA’ PRIVATA? 

Il servizio sanitario nazionale è qualcosa che ci invidia più di qualche Paese. Il diritto alla salute è sancito dall’art.32 della Costituzione e recita:  “La Repubblica tutela la salute come fondamentale diritto dell’individuo e interesse della collettività, e garantisce cure gratuite agli indigenti. Nessuno può essere obbligato a un determinato trattamento sanitario se non per disposizione di legge. La legge non può in nessun caso violare i limiti imposti dal rispetto della persona umana”.

Cosa cambia con il PNRR?

Il Servizio Sanitario Nazionale sta per essere investito da una significativa mole di fondi liberati da PNRR (Piano Nazionale di Ripresa e resilienza) e questo cambierà, oltre al Servizio anche il cittadino, l’utente dei servizi sanitari.

15,63 miliardi di euro, pari all’8,16 dell’importo totale dei Fondi Europei, da spendere entro il 2026 per riorganizzare riallestire e rinforzare il servizio sanitario nazionale.

Fino ad oggi la Sanità Privata ha avuto vita facile in Italia: le strutture pubbliche erano spesso fatiscenti, le attrezzatture spesso obsolete, il personale insufficiente. Personalmente credo che sia sempre stato l’elevato livello di professionalità e umanità degli operatori sanitari a compensare la mole dei disservizi creata da una macchina pubblica mal organizzata, inefficace e dispersiva.

Parodontologo

Il paradosso è sempre stato che la Sanità è governata da una miriade di Leggi e norme che tutelano il cittadino , il paziente e gli operatori e, nonostante il pubblico fosse il primo a non essere a norma (strutture inadeguate dal punto di vista sismico, dal punto di vista della sicurezza, attrezzature obsolete o mal manutentate a causa di insufficienza di fondi, servizi in ritardo a causa della mancanza di risorse umane) pretendeva e pretende che il privato sia ineccepibile da questo punto di vista.

La sanità privata ha risposto bene, le strutture sottostanno ai requisiti dell’autorizzazione sanitaria, le attrezzature vengono costantemente innovate dagli imprenditori della sanità, gli operatori sanitari trovano nella sanità privata alcune soddisfazioni economiche e il cittadino ha un’offerta di servizi più ampia e libera. Il cittadino si rivolge al servizio sanitario privato a causa dell’inefficienza del servizio pubblico e grazie alle Assicurazioni Sanitarie che più o meno direttamente pilotano il mercato della salute.

Cosa valuta oggi il paziente?

Il paziente oggi valuta le cure che riceve con le logiche del consumatore, mescola criteri di servizio con criteri di sicurezza e salute: facilità di posteggio, orari di apertura illimitati, innovazione tecnologica e rapidità del servizio, nonché cortesia degli operatori condizionano la scelta del luogo di cura. Eppure, la cura della salute richiede prima di tutto competenza, studio costante, aggiornamento continuo, pratica incessante e dedizione al miglior risultato di salute possibile. Il paziente non è in grado di valutare il livello di qualità della prestazione clinica che ha ricevuto e così valuta il contorno. Il paziente è come una persona che non conosce l’arte: davanti a un’opera può restare impressionato da un’emozione che l’opera gli trasmette, dall’armonia dei colori, dalla luce o dalla cornice, senza cogliere il valore del messaggio che l’artista trasmette nel tempo.
Il PNRR cambierà anche il paziente, non solo il Servizio Sanitario Nazionale. Immaginate: nel 2023 e 2024 le strutture saranno rimesse in sicurezza, gli impianti rinnovati, gli spazi rigenerati su nuove logiche. La sicurezza del paziente e degli operatori schizzerà al primo posto, le grandi attrezzatture completamente rinnovate e in numero sufficiente ai flussi di lavoro. E’ già iniziata la caccia al personale sanitario di tutti i livelli, sarà ordinaria la telemedicina, le case della comunità (HUB e SPOKE) garantiranno ogni 50.000 abitanti un servizio efficace ed efficiente. Verificate qui come il Governo ha ridisegnato il Servizio Sanitario del Futuro. https://www.pnrr.salute.gov.it/portale/pnrrsalute/homePNRRSalute.jsp

Il paziente del 2026 darà per scontato che qualunque struttura che eroga prestazioni sanitarie sia dotata di un servizio di telemedicina, darà per scontato di ricevere una prescrizione medica a casa, darà per scontato un elevato livello di digitalizzazione dei servizi e macchinari all’avanguardia.

Adesso raffrontiamo l’aspettativa del paziente del futuro con la realtà anche solo degli studi odontoiatrici italiani:l’adeguamento privacy, prerequisito della digitalizzazione fa acqua da tutte le parti, (moltissimi non si sono resi conto che le normative oggi sono dinamiche e richiedono audit annuali di controllo) il risk management è ancora totalmente sconosciuto,(la sicurezza è ancora chiamata 626, in molti la sottovalutano e la vivono come uno stress invece che come una risorsa che supporta la sicurezza delle cure imperativo della Legge Gelli) l’organizzazione è ancora medico centrica, (il professionista dedica ancora troppo poco tempo al suo ruolo di imprenditore e lo vive come tempo perso) scanner digitali, infusori computerizzati per l’anestesia, software di smile design, controllo computerizzato dell’occlusione e progettazioni digitali sono patrimonio solo di pochi studi. In alcuni studi anche la diga è una “diavoleria moderna” inutile perché l’odontoiatria si è sempre fatta senza tutto questo.

C’è bisogno di un cambio di Mindset urgente: ci sono ancora 3 anni per aggiornarsi, adeguarsi creare le condizioni per resistere sul mercato. Tra 4 anni sarà il paziente a decretare chi resisterà sul mercato e lo farà secondo la formula ”se il pubblico mi dà “tutto” gratuitamente o con un ticket, la sanità privata deve darmi molto molto di più”.

Il suggerimento è di guardarsi intorno: se avete un reparto di odontoiatria nei dintorni che fino ad oggi è stato più fonte di indotto che di distrazione pazienti, immaginatelo come un futuro competitor e prendetegli le misure. Se avete nei confronti della tecnologia un atteggiamento da boomer il suggerimento è di rivedere l’età del vostro parco pazienti sapendo che tra qualche anno quando si rivolgerà al servizio sanitario pubblico troverà un servizio sanitario efficace ed efficiente, tecnologicamente avanzato, per alcuni addirittura a domicilio. Dispositivi medici su misura in sicurezza (obbligo del regolamento europeo) e sicurezza in generale aggiornata e allineata perché aumenteranno i controlli sempre grazie ai fondi del PNRR.

Investire in allineamento ai tempi nei prossimi tre anni è l’obiettivo. Da Business Coach suggerisco di farvi aiutare: ragionate con i commercialisti, con i consulenti del settore e ovviamente con i vostri Coach, fatevi aiutare prima di tutto a mappare il mercato locale di riferimento per capire competitor e sinergie realizzabili,a capire quante e quali risorse allocare sul medio termine, a definire quali tecnologie o iniziative innestare per diventare o restare competitivi sul mercato.

Tra 3 anni ci troveremo davanti un paziente che darà per scontato la medicina territoriale, la telemedicina, attrezzature all’avanguardia e personale in quantità tale da erogare un servizio sanitario preciso e puntuale.

Mutatis mutandis il paziente avrà le stesse aspettative nella sanità privata e farà fatica a capire che l’imprenditore della sanità privata investe del suo e che beneficerà solo indirettamente del PNNR, tramite bandi e crediti di imposta.

La cosa peggiore che può capitare è avere un Mindset disfunzionale rispetto al mercato, con convinzioni statiche e obsolete. Le aziende sanitarie sono in grande cambiamento e governare il cambiamento è la sfida degli imprenditori della sanità.

Autrice: Roberta Pegoraro

Manager esperto nel coordinamento e nella comunicazione e organizzazione dei servizi sanitari delle attività odontoiatriche.

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